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Informazioni Generali
Oasi di protezione e rifugio faunistico denominata “Torbiere di Albate” 
Istituita dalla Regione Lombardia con Delibera di Giunta n. 3120 in data 13 aprile 1976. 
Gestione alla Delegazione Lombardia del WWF – Responsabile Ottorina Marelli Bianchi 
Superficie totale di ca. 90 ha (900.000 mq) 
Comuni interessati: Casnate con Bernate, Como e Senna Comasco. 


Sito di Importanza Comunitario (SIC)- "Palude di Albate"- IT2020003 
Istituito dal Codice Natura 2000
Gestione della Provincia di Como
Rappresenta il cuore della “Torbiere di Albate”, sono ca. 68 ha
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Gli ambienti

L’ Oasi Torbiere di Albate Bassone racchiude nei suoi pochi ettari una ricchezza estrema di habitat diversi fra loro ed è possibile ammirare ambienti particolari, dal bosco, al prato, dalla palude allo stagno al lago ricchissimo di fauna ittica. 

Un percorso ben evidente e adeguatamente segnalato con pannelli blocks_image_5_1informativi, bacheche e capanni di osservazione si addentra nelle torbiere e nel verde circostante dirigendo l’osservatore in un mondo semisospeso tra il reale e l’irreale quando la foschia si mescola ai canneti e il gracidare delle raganelle si sovrappone al grido della beccaccia o al fruscio di un anitra in volo. 

Il territorio è suddivisibile in tre ambienti principali: uno prativo, uno boschivo e uno palustre. I prati si estendono nella parte meridionale dell’Oasi e confinano con la palude dove si sono formati degli stagni e laghetti a causa dell’estrazione di torba avvenuta nei secoli scorsi. 

Un Lago Grande a ovest comunica attraverso rivoli di sfogo con quattro stagni mentre più a oriente giace attorniato dal bosco il Lago Piccolo, popolatissimo di carpe. Qui sfociano anche le acque pulite della "fonte Prada" che nasce anch’essa all’interno dell’ Oasi.

Lo Stagno é un ambiente complesso e diversificato che offre molte opportunità ed é in grado di ospitare un elevato numero di specie. 

blocks_image_4_1In questo ambiente si nascondono i Rallidi: volatili che si adattano perfettamente alla vegetazione tipica delle paludi. Hanno zampe e dita molto lunghe molto efficaci nello spostarsi tra le erbe palustri. 
Sono animali rari, molto schivi e difficili da vedere tra questi ricordiamo il Tarabusino, la Schiribilla, il Voltolino ed il Porciglione. 
Ninfee e nannufari danno luogo a spettacolari fioriture nella tarda primavera e all’inizio dell’estate, colorando di bianco e di giallo la superficie degli stagni. 

aLa fascia di colline moreniche che “chiude” l’'oasi a Sud e ad Ovest è ricoperta da boschi di latifoglie, costituiti soprattutto da querce e carpini. Si tratta appunto del querco-carpineto, il tipo di bosco che un tempo formava estese foreste in tutta la regione. 
Procedendo verso la zona umida, questi alberi sono sostituiti da Salici bianchi e Ontani neri, che amano la vicinanza dell’acqua e formano suggestivi boschi allagati. La visione dei grandi tronchi degli ontani che spuntano dall’acqua, circondati dai verdi carici e dai fiori gialli della Calta palustre, è qualcosa di impareggiabile… è possibile anche vedere la preziosa Rana di Lataste (Rana latastei), endemica della regione padana.

Sono presenti due tipologie di prato
Sul lato Nord dell’area protetta si estendono prati da sfalcio cioè praterie seminaturali, soggette a sfalcio e concimazione tipiche dell'alta pianura e delle zone collinari. 
Le praterie igrofile invece rappresentano ambienti dominati da specie erbacee che ben sopportano suoli più o meno allagati. Tipico di questo ambiente è il carice.


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